MUSEO E GALLERIA BORGHESE

  • P.zzale del Museo Borghese 00197 ROMA
  •  Da Martedì a Domenica, dalle 8.30 alle 19.30
  •  Per prenotare: 06 32810 
  •  E-mail: info@tosc.it
  •  Prenotazione del biglietto obbligatoria
  •  WIFI gratuito per i visitatori del Museo

La Villa Borghese Pinciana, oggi sede della Galleria Borghese, fu costruita per essere un museo, luogo di cultura, per l’esposizione di immagini esemplari dell’arte antica e moderna, per la musica, gli studi in una piccola biblioteca, ma anche per la contemplazione della natura (con rare piante e animali), dei campioni di fossili e infine della tecnologia moderna di allora (ad esempio automi, specchi, lenti bizzarre e orologi particolari), i pregi della sua architettura sono attribuibili a Flaminio Ponzio, architetto di fiducia del Papa e del Cardinale.

Dalla Villa si amministrava un’azienda agricola con vigne, orti, caccia, stalle, rimesse, piccionaie nelle torri (di cui sono ancora visibili gli accessi), un’uccelliera grande, una riserva del ghiaccio, la grotta del vino e perfino la cultura del baco da seta. Le piante più rare, importate dall’Olanda o dalle Nuove Indie, e un giardino zoologico completavano il Teatro dell’Universo voluto dal cardinale Scipione. 

La ricca collezione Borghese consta di sculture, bassorilievi e mosaici antichi, nonché dipinti e sculture dal XV al XVIII secolo. La raccolta, costituita inizialmente dal cardinale Scipione Borghese all’inizio del XVII secolo, conserva capolavori di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Raffaello, Tiziano, Correggio, Caravaggio e splendide sculture di Gian Lorenzo Bernini e del Canova.
Il nucleo più importante delle sculture e delle pitture nella Galleria Borghese risale al collezionismo del cardinale Scipione (1579-1633), figlio di Ortensia Borghese, sorella del Papa Paolo V, e di Francesco Caffarelli, ma gli eventi dei tre secoli successivi, tra perdite e acquisti, hanno lasciato notevoli tracce. L’attenzione del cardinale Scipione era rivolta a tutte le espressioni di arte antica, rinascimentale e contemporanea, atte a rievocare una nuova età dell’oro. Non particolarmente interessato all’arte medioevale, ricercò invece, con passione, la scultura antica. Ma l’ambizione del cardinale favorì la creazione di nuove sculture e soprattutto di gruppi marmorei che fossero messi a confronto con le opere antiche.
Il ritratto di Paolina Bonaparte Borghese, eseguito dal Canova tra il 1805 e il 1808, è presente nella Villa dal 1838. Nel 1807 Camillo Borghese vende a Napoleone 154 statue, 160 busti, 170 bassorilievi, 30 colonne e vari vasi che costituiscono il fondo Borghese del Louvre. Ma già nel terzo decennio dell’Ottocento le gravi lacune sembrano colmate con nuovi materiali provenienti da recenti scavi archeologici e con opere recuperate dalle cantine e da varie altre dimore borghesiane. La collezione dei dipinti era notevole.

Nel 1607 il Papa aveva fatto assegnare a Scipione 107 dipinti confiscati al pittore Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino. Dell’anno successivo fu l’asportazione clandestina dalla cappella Baglioni nella chiesa di S.Francesco a Perugia e il trasporto a Roma della Deposizione di Raffaello, assegnata al cardinale Scipione.

Nel 1682 confluisce parte dell’eredità di Olimpia Aldobrandini, che includeva opere della collezione del cardinale Salviati e di Lucrezia d’Este, nella collezione Borghese. Nel 1827 Camillo Borghese acquistò a Parigi l’importante Danae del Correggio.

fonte e maggiori informazioni: http://www.galleriaborghese.it/galleriaBorghese.html

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